Osteopatia in gravidanza. I primi tre mesi.

Di seguito il primo di un ciclo di 3 articoli dell’osteopata Andrea Giovene, sul tema della GRAVIDANZA. 

 

 

Più della metà delle donne durante il periodo della gravidanza presenta dolori di tipo muscolo- scheletrico. Tra queste la maggior parte è inoltre probabilmente convinta che soffrire, poco o tanto, sia inevitabile e faccia comunque parte di un percorso di avvicinamento al momento del parto.

In realtà non è assolutamente detto che le cose debbano per forza andare in questo modo. È infatti possibile arrivare alla meta in forma e con meno disagi aiutando il proprio corpo a gestire tutti i cambiamenti fisiologici che si susseguono nel corso dei nove mesi di gravidanza.

Non è scritto su tavole di pietra che si debba per forza convivere, tanto per fare un esempio, con quel fastidioso senso di rigidità della schiena che talvolta rende a molte donne gravide un’impresa anche solo alzarsi dal letto, figuriamoci fare tutto il resto.

La soluzione c’è e viene dall’osteopatia.

Di più, come si vedrà, l’osteopatia può diventare la migliore amica sia delle quasi-mamme sia delle neo-mamme che hanno appena partorito.

Opportuni trattamenti osteopatici possono infatti ridurre o eliminare gli effetti meno gradevoli delle fisiologiche disfunzioni che si verificano durante la gravidanza, permettendo al corpo della donna di imparare felicemente a convivere con il gradito “ospite”.

Inoltre, tramite un lavoro mirato, è possibile effettuare trattamenti in grado di agevolare il parto sia per la mamma sia per il piccolo in arrivo.

Per chi si domandasse come è possibile ottenere questi risultati è necessario fare un passo indietro e chiarire quali sono i principi base dell’osteopatia che si fonda essenzialmente su una filosofia – si può giusto definirla così – che pone al centro la salute/benessere in senso lato del paziente e il suo mantenimento.

L’osteopata è tenuto ad operare considerando il corpo come unità tra mente, corpo e spirito.

Banalizzando all’estremo: quanti in vacanza guariscono da dolori che li accompagnano durante tutto l’anno? Non è certo un caso che allontanandosi da situazioni di stress, anche il nostro fisico ne trae giovamento.

Quello che fa un osteopata quando tratta è soprattutto applicare input correttivi al paziente che sono in grado di stimolare i meccanismi di autoregolazione e autoguarigione che sono propri del fisico di ciascuno.

Da questo punto di vista l’osteopata è il tramite cui ci si può rivolgere quando si presentano situazioni di parafisiologia (al di fuori della normalità) per recuperare il proprio benessere.

Struttura e funzione sono reciprocamente connessi e questo ci riporta ai problemi tipici della gravidanza dove, mi rendo conto che l’immagine è poco poetica, c’è un contenitore che è il corpo della donna e un contenuto che è il bambino che cresce nel suo ventre.

Contenitore e contenuto sono interdipendenti e dal benessere dell’uno dipende la buna salute dell’altro.

Poste queste premesse, in questo primo contributo affrontiamo il primo trimestre di gestazione che va dal primo giorno dell’ultima mestruazione alla tredicesima settimana di gravidanza, dando un sguardo a quali sono le modifiche che si verificano nel corpo della donna, e qual è il contributo del trattamento osteopatico.

Le tre modificazioni materne e fetali riguardano prevalentemente tre aree:

 modificazione della struttura materna e biomeccaniche conseguenti allo sviluppo del feto;

 modificazioni circolatorie;

 modificazioni ormonali.

Nei primi tre mesi di gravidanza sono estremamente frequenti affaticamento, mal di testa, nausea, reflusso gastroesofageo.

In questo periodo si cominciano inoltre a manifestare i primi cambiamenti posturali e ormonali.

L’aumento di progesterone porta infatti ad una maggiore percezione della stanchezza e a un rallentamento della digestione, mentre l’azione di un altro ormone, la relaxina, che si concentra soprattutto sul bacino grazie a dei recettori specifici, è responsabile della maggiore elasticità delle strutture ossee volta a favorire, alla fine dei nove mesi, il parto.

Molto importante inoltre da valutare è il valore dell’ormone beta HCG che – se cresce in modo importante tra un prelievo e l’altro – può essere un discreto indicatore di gravidanze multiple. Per non avere sorprese è meglio tenerlo sotto controllo.

Questi aumenti ormonali sono i maggiori responsabili delle nausee che perdurano per circa 8/16 settimane e delle cefalee.

Nelle prime settimane possono presentarsi inoltre delle lievi perdite che risultano essere abbastanza normali, dovute all’iniziale sfaldamento dell’endometrio. Qualora invece le perdite fossero abbondanti e dolorose meglio rivolgersi con urgenza al medico curante.

Infine si possono presentare i primi fastidi in zona lombare dovuti dal cambio della biomeccanica corporea della donna. È molto importante riconoscere se alla lombalgia si associano crampi, febbre, perdite e debolezza in zona pelvica. In questi casi meglio fare molta attenzione: si potrebbe essere in presenza di un aborto spontaneo!

L’osteopatia fin dai primi tre mesi della gravidanza può dare un aiuto concreto ed efficace sia per la quotidianità della donna incinta sia in una ottica del futuro parto, in modo da preparare il corpo a poter compiere nella maniera più serena possibile questo incredibile e meraviglioso passo.

Andrea Giovene

D.O. M.Sc. Ost. UK

 

Per chi lo desidera Andrea Giovene è disponibile durante il mese di FEBBRAIO ad effettuare consulenze gratuite, grazie al MESE DELLA PREVENZIONE! 

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