NEONATI & VIZIETTI – Della Dott.ssa Gloria Argentieri

Quando nasce un bambino, é esperienza comune (quasi senza eccezioni), che chiunque si incontra inizi spontaneamente a fare una serie di domande…
Oltre alle domande, tante teorie e soprattutto luoghi comuni, credenze che a volte suonano come sentenze, generalmente non richiesti, che non fanno altro che far sentire l’instabile neomamma incerta. Nessuno  lo fa con cattiveria, penso che ognuno abbia forse il piacere di contribuire alla Vita.

Quando nasce tuo figlio però, inizi a scrivere una pagina bianca, ma proprio come un bambino che inizia a scrivere, all’inizio il tratto é incerto.
Perciò ci vuole molta delicatezza, e rispetto, soprattutto all’ inizio.

La situazione concreta è che si subisce una serie di bombardamenti ovunque si metta piede…tra familiari, conoscenti, sconosciuti, e professionisti.
Tutti intorno a te dicono la loro, e spesso ognuno la sua…possibilmente diversa l’uno dall’altra. Anche tra professionisti. Finisce che invece di orientarsi, ci si sente sempre più disorientati.

Invece io credo, che ogni mamma dovrebbe imparare (o cercare qualcuno di fiducia, che l’aiuti a farlo) ad ascoltare sé stessa. Perchè una mamma lo sa.

Lo sa cosa? Cosa desidera LEI per suo figlio, e l’unico con cui deve condividere ogni scelta, è solo il papà.

Se una mamma si mette ad ascoltare se stessa e il proprio neonato, sentirà probabilmente  la necessità ancestrale di accudire senza riserve e limiti il proprio cucciolo, e di non separarsene, inizialmente.

Infatti noi siamo animali.
E i neonati sono cuccioli.

Perciò convien gridare a gran voce, soprattutto dentro di sé: UN NEONATO NON SI VIZIA.

Coccolare, allattare, portare, tenere in braccio, far addormentare il proprio piccolo,  in età neonatale, in maniera praticamente totalizzante , non é un vizio : è la richiesta della natura.
Del piccolo prima di tutto, ma anche di una neomamma.
Siamo tarati per questo.
Non per farlo per sempre, é chiaro…ma i primi mesi sicuramente si.

E’ sufficiente, per capirlo, mettersi nei panni dei nostri bambini….

Sono stati 9 mesi in pancia, in un ambiente strettissimo, caldo, conosciuto, cullati costantemente dal ritmo del cuore, del respiro, del movimento, della voce della mamma.

Poi escono fuori: e tutto è da resettare.
Devono far fronte a suoni, luci, rumori…e spazio.

Ci vuole tempo per abituarsi a tutto questo, ci vogliono alcuni mesi.

Pensiamo ancora:
I neonati vedono a una distanza ravvicinata, parliamo di poche decine di centimetri.
Se la mamma non é li, attaccata : come può sentirsi un bambino, che non vede e non percepisce più l’unica cosa che conosce, se non disperso?? Ha pur ben ragione di chiedere di stare vicino a qualcuno (possibilmente mamma – o papà).

Consideriamo anche che lui stesso ancora non SI conosce, non sa cosa sia se stesso, il proprio corpo, il mondo…. le braccia della mamma sono il prolungamento dell’utero, unico posto sicuro.

Il resto arriverà, più avanti.
Ma intanto, il loro posto è LI.

I neonati impiegano diverse settimane prima che il sistema nervoso sfugga ai riflessi primitivi, e prima che imparino ad estendere gli arti, e poi nuovamente a coordinarsi in flessione.
Fino ad allora, un neonato si sente forse, come una persona che non sa nuotare buttato in mezzo all’oceano: disperso e spaventato. Quanto può aiutare un semplice salvagente? Moltissimo. Allora pensiamo davvero alla rispettosa utilità di un avvolgimento contenitivo intorno a un neonato, se proprio non é tra braccia rassicuranti.

I neonati devono ancora imparare a sentire e conoscere il loro corpo, non conoscono i loro confini, i loro movimenti sono disorganizzati e casuali…allo stesso modo possono essere terrorizzati se spostati con movimenti rapidi o in cui non siano tenuti meticolosamente stabili.

I neonati iniziano fuori dalla pancia a sentire la fame, il più vitale, impellente e irrinunciabile istinto. Un bambino affamato, va saziato. Senza remore proprio.
Un pianto trafiggente te lo comunicherà.

Anche il bisogno di riposo, o di ridurre gli stimoli esterni, sono un altro messaggio che ci comunicano, da imparare a riconoscere (distinguendolo dalla fame) e tenere in forte considerazione.

I neonati hanno, oltre alla fame o al sonno,  il bisogno fondamentale di accudimento, di essere coccolati, e di ciucciare.

In sostanza,
Un neonato non ha nessun motivo di fare trucchetti, di essere furbo….
il suo cervello funziona ancora in maniera semplice, puramente istintuale, animale.

Nessun neonato piange senza motivo: ignorare il pianto di un neonato significa ignorare il messaggio di un cucciolo indifeso. A volte basta davvero poco per rispondere, anche solo una carezza, con le mani o con la voce.

Perché una mamma davanti a suo figlio che piange, prova un istinto viscerale a muoversi?

Siamo state create apposta, per ANDARE a ricreare lo stato di benessere, e non per temere vizietti.
Non é ancora il momento, per quelli.

Il neonato funziona secondo un ciclo continuo tra nutrirsi, essere vigile e attivo, e dormire: imparare a comprendere e agevolare questo ritmo è importante e salutare. Ma con flessibilità, che deriva dall’ “ascolto”.

Quindi io credo che nei primi 3 mesi in particolare sia fondamentale farsi forti davvero di questa consapevolezza: accudire un neonato non vizia.
Semmai, crea le basi per un attaccamento sicuro, che permetterà in seguito la strada per l’autonomia e  l’autostima.

Un bambino di 4 mesi, già si mostra in tutta la sua diversità ed evoluzione.
Un bambino di 4 mesi lo spazio inizia a conquistarselo, il corpo a conoscerselo.
E allora invece che spiaccicati contro qualcosa, potremo osservarli dormire beatamente a braccia spalancate, perché ormai nello spazio ci stanno bene.

Potremo muoverli con meno delicatezza senza che ne siano turbati.
Potremo allontanarci di qualche metro e loro ci seguiranno con lo sguardo senza scomporsi troppo, perché la loro vista sarà migliorata notevolmente, e finché ci vedono noi esistiamo e quindi va tutto bene.

La prima simbiosi comunque termina verso il nono mese all’incirca, epoca in cui il bambino davvero avrà internalizzato di essere un entità separata e autonoma.

9 mesi dentro.
9 mesi fuori.

Non dimenticatelo mamme, fatene un promemoria di serenità.

Ricordate che il vostro bambino agisce in base a un bisogno, senza condizionamento: se lasciamo davvero il nostro bambino libero di esprimersi, sarà lui a guidarci… In molte più cose di ciò che immaginiamo.

I nostri bambini nascono liberi.
Hanno solo i primi mesi di vita per godersi la stessa totale beatitudine che avevano sperimentato in pancia, e noi possiamo esserne ancora gli artefici!

Perché privarli di questo in nome di sorpassate teorie?
Perché invece non facciamo in modo da goderne?
Perché non ne approfittiamo per fare una sana palestra di “ascolto”? Di noi stesse, e della nostra creatura…

Perchè no?

9 mesi dentro.
9 mesi fuori.

Godeteveli, nel profondo.